Ho preso una cotta.
Ma in realtà no, perchè non è il termine giusto. Una sbandata? Non lo so.. come si dice quando sei così attratto da qualcuno che pensi continuamente a scenari in cui rimanete chiusi nello stesso sgabuzzino?
Solo chimica, esclusivamente. Al di là dell’aspetto non c’è nulla che mi piaccia, anzi, si può dire che disprezzo quasi tutto, ed in primo luogo il fatto che sia sposato e che comunque faccia il languido con me. Secondo poi che abbiamo vent’anni di differenza, cosa che aggrava ulteriormente la situazione.
E poi che è uno stronzo, di quelli proprio che ce l’hanno scritto in faccia e che sembra che te lo dicano ogni volta che ti guardano negli occhi, con quell’aria da classico vanesio quarantenne consapevole d’esser bello.
Che mi verrebbe da dirgli che l’unico motivo per cui si è salvato è che qualche Dio gli ha fatto la grazia di non fargli cadere i capelli per qualche anno ancora, ma la pacchia non durerà per sempre e prima o dopo dovrà togliersi quello sguardo perchè non se lo potrà più permettere.
Delle due a pensarci mi sta sul cazzo.
E fino a cinque giorni fa mi salvavo abbastanza comodamente visto che non dovevo e non potevo pensarci. Le comode scorciatoie di una relazione monogama..
Ma adesso? Non si leva dalla testa, non c’è modo di farlo andar via.
Mi sveglio alla mattina e mentre faccio colazione devo scuotere la testa perchè vedo continuamente il sorrisetto con cui mi ha detto:” Quando vuoi..” quando gli sono passata troppo vicina nel corridoio del locale.
Voglio godermi i miei cornflakes, cazzo.
Mi faccio ridere perchè è proprio una cosa da me. Una di quelle cose da me che negli ultimi due anni e mezzo sono scomparse perchè stando con Coso non me le potevo permettere, e che mi sono mancate e no allo stesso tempo.
Lo so che non è una cosa bella e non è che ne vado fiera, anzi.. però questa sensazione, la consapevolezza di essere bramati, il vedere negli occhi di qualcun altro la fame di sè. E’ proprio inebriante, non ci posso far niente.
Mi mette di buon umore, mi distrae, mi eccita, mi attiva. Può essere che sia così forte perchè la ferita è ancora fresca, il sangue sgorga ancora e so che se mi fermo a pensarci non guarisce più.
E mi sento in colpa, perchè è presto e dovrei soffrire, star ferma e crogiolarmi nel dolore della perdita, star male. E invece la mia risposta è il desiderio irrefrenabile di gettarmi fra le gambe di qualcun altro? Che cazzo di problemi ho?
Poi mi è chiarissimo che non succederà mai, non lo farò mai e non lo voglio davvero.
Ma il pensiero.. così ridondante, ossessivo, invasivo. E il caldo che mi viene quando apro la porta e me lo trovo davanti.
Che fatica.

Allego foto di Taika Waititi perchè gli somiglia terribilmente e questo mi aiuta a sentirmi giustificata.
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