Io e Luna ci siamo messe in testa questa idea che un paio di volte a settimana troviamo un momento per allenarci insieme.
Ci videochiamiamo, mettiamo in TV lo stesso video di youtube (più o meno contemporaneamente, anche se non siamo mai perfettamente sincronizzate) e poi agonizziamo insieme per 20/30 minuti.
Non è molto, lo so, ma nonostante siano già 6 mesi che vado in piscina regolarmente la mia prestanza muscolare è assolutamente inadatta alla sopravvivenza.
Lo dico senza esagerare, ho appena finito un workout per principianti da 20 minuti e non mi sento le gambe. Ho letteralmente il timore che cedano quando mi alzo in piedi e le sento pesanti come mattoni.
Sarei stata un pessimo uomo di Neanderthal.
Mi immagino a correre nella Savana per fuggire da un gigantesco giaguaro-sciabola alto almeno due metri: l’erba alta e secca che mi ferisce i polpacci, la luce accecante di una giornata di sole africano, la natura selvaggia che domina il paesaggio e che regola senza pietà né colpa le vite sfortunate dei propri abitanti.
Corro per la sopravvivenza, il cuore che esplode nel petto, il fiato corto, attaccata alla vita con la stessa tenacia dell’ultima foglia su un ramo di novembre.
Un passo, un altro, un altro ancora…
E poi basta, finito.
Mi fermerei con le mani sui fianchi ad ansimare piegata in avanti dopo due minuti e mezzo guardando il mio inseguitore con rassegnazione, alzando le braccia e facendole ricadere lungo i fianchi e dicendo: “eh va beh frá hai vinto tu, buon appetito”.
Comunque a parte la tristezza della mia forma fisica la trovo una cosa tenera. Per due ex bimbe grassottelle imbarazzate da tutto e soprattutto da loro stesse, è un bel momento di condivisione. È un po’ come dire: “mi fido tanto di te che mi quasi dimentico quanto mi detesto, se stiamo insieme“. E poi che bello ridere di sé stessi, del proprio disagio, della propria fatica.
Che bello essere amiche.
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