Oggi sarà una giornata pesante.
Lo sarà perché ho dormito poco, perché mi aspettano quattro ore di lezione, perché il venerdì è il giorno peggiore al lavoro.
Ma soprattutto sarà pesante perché stamattina mi sono pesata e ho letto un numero esponenzialmente alto (non che lo sia davvero, lo é nella mia testolina matta, come la chiama Coso). 68.8 kg. Sessantotto punto otto. SESSANTOTTO E OTTO.
Da quando ho visto quel numerino maledetto cerco di ripetermi frasi rassicuranti. So che non vuol dire nulla, so anche che probabilmente domani peseró due kili di meno, visto che la settimana scorsa ne pesavo 66 ed è fisicamente impossibile che sia ingrassata nell’arco di 5 giorni. Lo so.. so anche che in questo momento l’importante è concentrarsi sulla guarigione, sul percorso, sulla rieducazione dell’alimentazione. E forse ingrassare è una parte del percorso.. forse succederà, dovrei mettermi l’anima in pace.
Ma allo stesso tempo è come avere un diavolo nella testa. Un pessimo compagno di viaggio che non fa altro che ripeterti cattiverie, schernirti, svalutarti.
Non è giusto.
Lunedì pomeriggio avevo appuntamento con Coso per festeggiare mio compleanno. Niente di stravagante, giusto una pizza in compagnia.. ho tardato di mezz’ora perché non riuscivo a smettere di piangere. Ho provato tutto quello che avevo nell’armadio con la voglia di farmi carina, per una volta, e mi sembrava che ogni vestito mi stringesse il corpo come spago di un cotechino o di un arrosto. Ho messo le calze e una gonna corta e mi sono venute le lacrime agli occhi perché mi sembrava che stringessero troppo sullo stomaco, che la cellulite delle cosce si vedesse comunque. Ho provato qualsiasi maglietta, canottiera, top o camicia che avessi e nulla riusciva a distrarmi dal mio stomaco troppo pronunciato.
Non è giusto. Me lo ripetevo anche fra i singhiozzi.
Non è giusto perché mi impegno, mi muovo, mangio bene.. o almeno mi sforzo per farlo. Perché è la cosa più faticosa che faccio,più del lavoro, più dello studio. Cercare disperatamente di non ingrassare é la cosa più difficile della mia vita, che mi occupa di più la testa, che mi prosciuga più energie, che mi angoscia e mi disarma, mi spegne, tutti i giorni.
E con tutto l’impegno che ci metto e gli sforzi inesauribili che mi sembra di fare,meriterei di mettere una gonna. Di sentirmi bella, di mangiare fuori senza avere ogni singola volta l’istinto di annullare tutto e starmene a casa.
E mi meriterei di non pensare che sono un fallimento quando vedo un numero più alto del solito sulla bilancia.
Perché non lo sono.. sono intelligente, cazzo. Sono determinata e precisa e diligente, premurosa, attenta, responsabile. La verità è che io sono un sacco di cose, porca puttana. Eppure basta un numero a farmi sentire zero, niente.
Sarà pesante.
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