Stasera ho mangiato la pizza.
Non è un evento epocale, me ne rendo conto. Non lo è neanche per me, a dire il vero. In realtà la mangio più o meno come fanno tutti, circa una volta a settimana. Diciamoci la verità, è un dono degli Dei ai comuni mortali, come si può far senza?
Una delle cose che mi corrode le pareti dello stomaco dal nervoso, riguardo il mio problema con il cibo, è che in realtà io amo mangiare. Credo che sia uno dei piaceri della vita, di quelli veri, autentici, puri. E mi piace qualunque cosa, da sempre, fin da quando ero bambina: verdura, frutta, formaggi (escludo carne e pesce solo perchè sono vegetariana ormai da dieci anni). Non sono mai stata una bimba schizzinosa, anzi, ho sempre adorato il cibo.. non ricordo precisamente quando ha cominciato a diventare una fonte di preoccupazione.
Ricordo però che gli adulti intorno a me mi chiedevano sempre se fossi a dieta. Non i miei genitori, che si sono sempre premurati di non farmi sentire a disagio.. le mie nonne. Nonna Bassa, la mamma di mio padre, ripeteva sempre che se ero ciccia era colpa dei miei:
“Io lo so che è colpa loro, tutte le volte che passo da casa mentre cenate hai davanti un piatto di pasta più grande della tua faccia!”
Nonna Nonna, la mamma di mia mamma, mi ingozzava di cibo fino a scoppiare, come ogni nonna che si rispetti, ma poi mi guardava negli occhi con una sorta di tenera disapprovazione e diceva:
“Sei a dieta, vero?”
Ricordo che una volta la mia maestra di italiano alle elementari disse davanti a tutta la classe che non potevo fare il bis a mensa, e che mia madre le aveva chiesto di controllare che non lo facessi. Poco tempo fa l’ho raccontato alla mia mamma e ha strabuzzato gli occhi dicendomi che non era vero.
Un altro maestro disse che ero grassa perchè mangiavo i semini dell’anguria, che poi crescevano nel mio stomaco e diventavano cocomeri veri e propri.
Forse, ora che ci penso.. è sempre stata una fonte di preoccupazione.
Ma tornando a noi, volevo solo scrivere che sono felice stasera. Mamma domani parte per le ferie e abbiamo voluto salutarci mangiando insieme e ordinando la pizza più buona del nostro quartiere.
Disgraziatamente è una pizza al metro (non chiedetemi perchè, la pizza normale della stessa pizzeria non ha lo stesso sapore), il che mi causa un’angoscia incredibile perchè non sono capace di smettere di mangiare quando sono sazia.
Se davanti a me rimane qualcosa, non riesco a fermarmi. Mangio fino a quando non riesco fisicamente ad ingerire nient’altro, fino a quando non sono nauseata.
Inoltre è angosciante perchè non conosco neanche approssimativamente quante calorie ingerisco. Una margherita classica e tonda esagerando ammonta a 1000 kcal, ma quanti pezzetti di una margherita al metro equivalgono ad un’intera pizza tonda?
Quanti ne dovrei mangiare per l’equivalente di una pizza normale? 5? 6? Non riuscirò mai a fermarmi dopo 5 o 6 pezzetti.
Quindi al terrore di abbuffarmi si aggiunge quello di non riuscire a calcolare l’entità del danno dell’abbuffata, per poter eventualmente compensarlo il giorno successivo.
Stasera ho fatto un bel respiro prima di arrivare a casa, cercando di scacciare via tutti i pensieri di troppo.
Non mi sono abbuffata. Non ho mangiato neanche quella fetta di troppo che finisce per appesantirti tutta la sera e ho congelato la pizza rimasta.
Di solito quando mangio “male” (passatemi il termine, so che non andrebbe usato, ma è per semplificare il discorso) il mio cervello entra nel meccanismo “ormai hai sgarrato, fallo fino in fondo”, e mi fa continuare a mangiare: dolci, biscotti, porcate di varia natura.
Stasera non ho mangiato nient’altro.
E’ stato faticoso.. però sono riuscita a capire non avevo realmente voglia di un dolcetto, lo avrei mangiato solo per mangiarlo, sarebbe stato di troppo e mi sarei sentita in colpa.
Non mi sento male, non ho la nausea.. non sono preoccupata -per ora- di quanto ho mangiato.
E’ un piccolo, minuscolo passo, ma sono fiera di me.
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