La Finestra Sul Cortile

Questa mattina ha piovuto a dirotto. Ero sovrappensiero, me ne sono accorta una volta uscita dalla palestra, quando mi sono trovata davanti lo scrosciare instancabile dell’acqua sull’asfalto.

Adoro la pioggia, da sempre. E’ vita, vita pura.

Quelli che amano il sole e l’estate con capiscono quanto in realtà sia mortifero. La luce statica, l’afa, il cielo senza ostacoli. E’ sempre tutto fermo, immobile, sospeso. Nella stagione calda anche la natura non cambia mai, ha sempre gli stessi colori, le stesse foglie verdi che brillano, tutti i giorni allo stesso modo. Ogni momento è uguale al precedente. Ogni giornata identica a quella che l’ha preceduta e a quella che la seguirà. Il tempo si confonde, sfugge e corre via, lasciandoci solo la sensazione di averlo perso. Quella tipica malinconia di Agosto, la stessa noia sottile della domenica.

Ma la pioggia.. La pioggia irrompe nella monotonia dei giorni, la spezza, la distrugge. Lo fa ricoprendo le città con dolcezza, come la coperta leggera che d’estate ti salva dal fresco della notte, oppure con violenza, con urla e grida, rabbuiando il cielo ed esplodendo in lampi di luce per riprenderselo.

Il temporale che scoppia sopra le nostre teste ci ricorda della nostra piccolezza. La natura si sveglia, ci pone davanti a sè, ci urla di guardarla nella sua forza. Con un concerto di scrosciare, di sibili di vento, di foglie che sbattono e tuoni che rimbombano, vibranti.

Questo è la pioggia, un concerto.
Il concerto, della vita che si riprende il suo spazio, il suo tempo. E’ l’Eroica della Terra, gratis, per noi.