Bloccati

Io sogno spessissimo, quasi ogni notte. E in modo inusuale, perchè spesso e volentieri i miei sogni hanno una trama, un filo logico che li attraversa dall’inizio alla fine, come dei film. Con tutte le solite stranezze dei sogni, sia chiaro, in cui prima vivi la scena in prima persona, poi improvvisamente la guardi da fuori. Oppure vedi qualcuno, lo riconosci, è un tuo amico, ma in realtà non gli somiglia per niente.

Ho sempre sognato, sin da bimba, e ho sempre sognato soprattutto incubi o situazioni angosciose, di pericolo e difficoltà. Alle superiori ad esempio sognavo sempre che volevano farmi del male e io ero costretta a scappare, in mille ambienti e situazioni diverse. Ma nonostante gli sforzi mi stavano sempre alle calcagna. Da bambina invece sognavo i mostri, oppure i miei genitori in situazioni pericolose.

Da circa un anno ho notato che faccio meno incubi, anche se non si tratta mai di immagini serene. Ma la cosa che più mi disturba è che finisco spesso per sognare Vi.

Sono passati credo tre anni da quando ho bloccato Vi su Facebook (che era l’unico social che utilizzava) e un paio di giorni fa ho avuto l’impulso di sbloccarlo. Non so bene perchè.. volevo sapere se mi avesse scritto qualcosa. Anzi, speravo di vedere uno dei suoi lunghi messaggi, leggerlo tutto, rimpolpare la mia rabbia e poi rispondergli qualcosa di terribile che gli facesse del male. Ma non l’ho fatto.

Facciamo un passo indietro. Ho conosciuto Vi nel 2017, credo. Il mio ultimo anno di liceo. Frequentavamo lo stesso ambiente politico. Tra una cosa e l’altra, non ricordo bene come, ci siamo avvicinati moltissimo. Era la persona più brillante che avessi mai visto. Considerate che io non sono avvezza alle iperboli esagerate, ma lo era davvero. Aveva letto tutto: poesia, saggistica, manifesti, romanzi. Ascoltava tutta la musica, scriveva poesie, tragedie in versi, zibaldoni. Suonava la chitarra e il pianoforte. Faceva esperimenti scientifici e studiava medicina.

Mai viste tante potenzialità tutte nella stessa persona.

Avevamo un’amicizia morbosa. Credo che vedesse in me una profondità che io non pensavo di avere, e visto che lo stimavo e che tutta la sua intelligenza mi metteva in soggezione, ne ero lusingata.

Se lui pensa che io sia sensibile, profonda e intelligente, allora forse lo sono davvero.

Non ci staccavamo mai, in un rapporto che aveva davvero dell’ossessivo. Parlavamo per ore ed ore, di tutto. E ricordo benissimo come io nuotassi in tutto quello che aveva da dirmi, immersa nella sua conoscenza come in un bagno con le bolle di sapone.

Poi lui s’innamorò e si ruppe qualcosa. Prima di tutto perchè non me lo disse mai chiaro e tondo, che era innamorato. In secondo luogo perchè io, che pensavo di ricambiarlo, in un primo, brevissimo momento, mi sono resa conto presto che non era così. Avevo una cotta per un altro: un coglione che, neanche a farlo apposta, era un suo amico d’infanzia. E lui lo sapeva e diceva che andava bene, non c’era problema, bastava essere onesti l’una con l’altro perchè il nostro rapporto era speciale.

Peccato che in quel primo e breve momento di confusione, io abbia incasinato le cose. L’ho baciato. Quanto mi sono incolpata per quel primo bacio.. Se ci ripenso mi sento ancora la più grande deficiente dell’intero universo. Ma l’ho baciato, e dopo quel momento è saltato fuori che c’era qualcosa che non conosceva: il sesso. Che non lo aveva mai fatto, che si sentiva terribilmente inadeguato, come se fosse una mancanza imperdonabile.

Soffriva di un disagio così profondo che contagiava tutto quello con cui avesse a che fare. Me per prima.. Improvvisamente nei suoi occhi c’era solo un desiderio disperato, disperato e violento. Ogni sguardo mi sembrava una supplica, una supplica famelica pronta a trasformarsi in rabbia cieca e disprezzo da un momento all’altro.

Non sono mai stata così confusa.. Ho sempre saputo che non mi piaceva. Non mi piaceva il suo viso, non mi piaceva il suo corpo. Non mi piacevano i suoi baci e non mi piaceva sentire le sue mani sulla pelle.

Ma gli volevo bene.. volevo fargli bene.

Sono stata bloccata per due anni. Due anni in cui la sua depressione e la sua rabbia sono esplose, lentamente, prima sottoterra e poi sempre più scoperte. Credo che il fatto che a me piacesse un altro lo ferisse molto più di quanto non ammettesse, ne a me ne a sè stesso.

La sua sofferenza era diventata l’unico argomento di conversazione. E il mio senso di colpa era incolmabile. Era colpa mia, tutta colpa mia. E come la colpa anche la responsabilità lo era. La responsabilità di guarirlo, di farlo stare bene.

Soffro, sono distrutto, sono solo e sono distrutto. Meno male che ci sei tu. Sei l’unica cosa che mi tiene a galla.. se tu non ci sei io muoio. Ah, non vieni oggi? Mi sento solo.. Dormi con me? Perchè non mi baci? Perchè non mi tocchi? Non sai quanto male mi fai a sottrarti così.. il nostro rapporto non è più lo stesso. Non mi vuoi? Vuoi farmi soffrire, allora? Non ti piaccio.. Forse dovrei morire. Si, forse è meglio che io muoia. Fatti toccare, come sei bella.. sei bellissima.”

Il pensiero di quei momenti mi fa sentire addosso la stessa sensazione di sporco che mi rimaneva attaccata quando uscivo da casa sua. Mi sentivo unta. Avevo addosso qualcosa che non riusciva a venire via, non importava quante docce facessi o quanto forte mi strofinassi la pelle.
Sentivo il suo profumo nelle narici, in ogni momento della giornata e ne ero nauseata. L’idea dei suoi baci mi faceva ribaltare lo stomaco e lo fa tutt’ora. Sento ancora addosso la sua saliva.

Non riesco a spiegare la sensazione di sudicio.. di nauseabondo. Mi sentivo marcia, come se stessi andando a male. Come se la mia pelle, quella che lui aveva toccato, si stesse degradando e andasse strappata via.

Dopo due anni la nausea è diventata tanto forte che l’ho cancellato dalla mia vita. L’allontanamento è stato graduale, in realtà.. non ricordo neanche come sia successo. So solo che non ci parlavamo più, e che io l’ho bloccato perchè ero terrorizzata all’idea che potesse rispuntare. Ho bloccato e cancellato il suo numero.

Sto ancora qui, a pensare e riflettere su quell’esperienza. Ho paura di mancare di rispetto alle vittime se dico che mi sono sentita violentata. Ancora non ho capito quanto gravi siano stati quei momenti.
O forse non lo ammetto.

Non lo so.

3 risposte a “Bloccati”

  1. Una parte della tua vita che ti ha segnata ma che ti ha fatto capire cosa non ti fa stare bene. Inutile dire cose come “lo hai fatto per lui” o peggio ancora dare colpe. Darsi o dare colpe alla fine non cambia quello che è successo, meglio accettare le proprie responsabilità, soprattutto verso se stessi. In quel periodo hai scelto di vivere in quel modo, quello che conta è l’esperienza e la maturità che devono insegnarci queste situazioni. Sei più consapevole di te, sai che fare le cose contro voglia ci distrugge e sai che fare del bene non vuol dire farci del male. È normale pensarci, sbloccarlo o meno non è che ti cambia la vita. Mi dilungherei troppo, però leggendo quello che hai scritto mi sono ritrovato in molte cose e posso dirti con certezza che hai subito qualcosa paragonabile ad un trauma, una violenza principalmente mentale, ma ovviamente devastante su tutti i lati. Quello che è successo ti ha resa quella che sei ora: Consapevole. Non permettere più a nessuno di farti manipolare e hai fatto bene a buttare fuori questa parte della tua vita scrivendo. Grazie per aver condiviso, sei una persona intelligente e che ha tanto da dare, hai solo dato alla persona sbagliata.

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    1. Scusami se ti rispondo solo ora, ad un orario improponibile, ma ho avuto una giornata piena di cose e a malapena sono riuscita a farle tutte. Sinceramente provo a trovare conforto nell’idea che questa esperienza mi abbia rafforzata, ma senza molti successi. Non è poi così vero che quel che non uccide fortifica.. se non mi fosse capitato sarebbe stato meglio. Punto. Non so se sono più consapevole, so che ho passato più di un anno con la libido sotto i piedi perché l’idea di toccare chiunque dopo questa esperienza mi faceva ribrezzo. Quindi insomma.. faccio un po’ fatica a trarne qualcosa di positivo. Ma ci proviamo dai! Grazie del supporto come al solito ❤️ un bacio

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  2. L’importante è che tu ne sia uscita. Certo restano i ricordi, che ogni tanto generano pensieri. Sono questi che ci condizionano poi nella vita. Sono sicuro che riuscirai tranquillamente a passare bei momenti con una persona che al contrario, ti farà davvero stare bene. Tranquilla per le tempistiche, vita attiva la tua 🙂

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